Dal caldo al super caldo gli incontri tra il mondo dell’enogastronomia e il golf continuano in armonia.
Si è chiuso anche il secondo appuntamento che vedeva protagonista il percorso di golf e il ristorante Par 72 del Golf Le Fonti, sulle colline bolognesi a Castel San Pietro Terme.
Se l’anno scorso il tempo aveva, per un’oretta creato problematiche, subito risolte dal pronto intervento del presidente e dal suo staff, abbigliando tutti con cappelli contro pioggia, giacche impermeabili o altro, quest’anno per difendersi dal sole alto purtroppo non era così semplice ma, curiosi come sempre, gli chef presenti hanno subito il caldo, ma non si sono fermati… volevano provare cos’era il golf!
Allora, dopo la lezione tenuta da Marco Lazzari e un ottimo risotto che Nickolas, del Ristorante Par 72, ha preparato utilizzando il Riso Testa nella specifica “Riso Baldo Riserva” con lo squacquerone, la salsiccia e un tocco fresco di finocchietto e poi l’apporto di salame e Montebore con un buon vino Verbian L’Autin e la presenza dell’acqua Bolle e Stille della Lurisia, i “nostri eroi” sono partiti all’attacco delle nove buche assieme ai loro compagni di gioco che, oltre ad essere golfisti conoscono anche il percorso e le sue difficoltà.
Il risultato è sempre un grande entusiasmo anche se, con una camminata di almeno 4 km che, se non sei abituato ed un sole dispettoso tanto era forte, può essere pesante, mi ritrovo ad essere sempre incredibilmente sorpresa all’arrivo della gioia che leggo nei volti dei nostri intraprendenti neo golfisti [n.d.r.].
Seguendo il rituale si passa alla rinfrescata in doccia, ad una buona bevuta e dopo un po’ di chiacchiere, chi deve andare in cucina veste la giacca da chef e così si approfitta per la foto rituale di gruppo. Foto che quando abbiamo la presenza dello chef Daniele Zennaro non può essere normale, s’inizia normalmente, ma poi un ottimo Eli Brut, metodo classico rosè, di L’Autin parte a rinfrescare le idee dei compagni con una doccia profumata al Pinot Noir e Chardonnay.
Sono i momenti in cui ognuno racconta agli altri la sua nuova esperienza, la sua normale esistenza, insomma è il momento delle chiacchiere prima che, i sei chef che devono entrare in cucina per preparare il menu della cena, lascino il gruppo che ormai affiatato si rilassa dopo la fatica.
In club house anche il lunedì come il giorno prima la domenica, quando si sono svolte le premiazioni della gara rivolta ai giocatori del club, ci sono i corner per degustazione e approfondimenti sui prodotti. I produttori sono presenti nella giornata e ancor più alla premiazione e sul tavolo si allineano i premi che saranno consegnati, a seconda dei risultati agli chef, sommelier e ai golfisti che gentilmente si sono prestati a questo percorso in cui loro si limitano al gioco sino al green, lasciando il lavoro “di fino” alla manualità degli chef…. poveri che hanno alcuni appena provato, ma che ce la mettono tutta per non deludere il compagno.
È proprio il bello di questa manifestazione che li lega per nove buche che li incontra su temi diversi che rende uno di fronte all’altro in questo caso così diversi, ma poi … alla fine così simpaticamente compagni.
All’aperitivo ecco che si festeggiano con la premiazione i vincitori e ci sono sempre sorprese. Questa volta eravamo riusciti a far giocare anche Mirella ed Ezio di Cascina Boschetto che, tutti belli arrossati dal sole preso, hanno ritirato fuori dal loro furgone i fantastici formaggi a forma di torta nuziale che arrivano dalle colline di Stazzano nell’alessandrino e i loro salami nobili di Giarolo.
Alla premiazione abbiamo avuto la presenza di Rita Lugaresi a cui mandiamo ancora i ringraziamenti ed un carissimo saluto al presidente Ivano Serrantoni per una pronta guarigione.
Ancora una volta, come la domenica pomeriggio, il tavolo della premiazione si è rivestito di queste simpatiche valigette bianche e rosse che contengono i prodotti dei vari partner e dei premi che sono prettamente adatti agli chef, offerti dai partner che ringraziamo sempre per l’aiuto che, specie in questo anno difficile, ci stanno fornendo per la ripresa di questa serie di eventi che ci consente di rincontrare vecchi e nuovi amici del mondo della ristorazione.
Come sempre dicevamo alcune sorprese come il secondo posto di Marcela Stoyanova del Ristorante Taverna del Cacciatore di Castiglione dei Pepoli arrivata assieme alla chef Lucia Antonelli. L’avevamo notato subito durante la lezione che la precisione di questa ragazza mancina era veramente notevole ed infatti il numero di putt nelle nove buche era molto basso portandola l secondo miglior risultato della categoria chef.
A vincere nella categoria chef Daniele Ditta, lo chef e gestore del ristorante del circolo che ormai ha partecipato non solo negli anni passati, ma anche ai nostri eventi milanesi. Quindi Daniele Zennaro anche lui già frequentatore a vari appuntamenti nel corso di questi nostri cinque anni. A sorpresa anche un buon risultato dal sommelier Elia Trevisan, arrivato dalla sua vacanza a Iesolo prima di ricominciare il suo lavoro al Ristorante 12 Apostoli di Verona, che ha ricevuto da Mauro Camusso, titolare di L’Autin un bel Magnum.
I team vengono premiati con i prodotti che Golf&Gusto ha posto nella simpatica valigetta e agli chef i loro premi speciali offerti da Trabo e dai suoi clienti ISI e Arcos.
Sono i momenti in cui si degusta ancora il Montebore e i salumi, si fanno acquisti e si relaziona, in cui si consegnano a tutti gli chef e intervenuti del mondo della ristorazione i prodotti dei partner che sono questa volta aumentati essendoci anche Roberto Franzin, un tempo all’Antica trattoria Boschetti a Tricesimo (Ud), negli anni d’oro, 2 Stelle Michelin, che ora ha ideato una pasta artigianale particolare che gli permette di fare un menu dall’antipasto al dolce.
Momenti importanti di condivisione in cui Federica Bin di Garda Egg e Co ci ha illustrato questo suo interessante progetto e offerto a tutti gli chef una confezione con sei loro uova, particolari perché di colorazione diversa essendo frutto di covata di galline di differente provenienza e razza e che loro hanno nell’azienda in circa 2000 esemplari.
Subito poi il passaggio a tavola per la cena che il team di Daniele Ditta del Par 72, il ristorante del Golf, ha preparato con l’aiuto degli altri chef ospiti intervenuti, ognuno con un proprio piatto a ricordo del ristorante per cui lavora o che gestisce.
Purtroppo non molti i commensali come eravamo abituati, problema dovuto forse alla paura del Covid-19 o alla mancanza di una comunicazione del circolo più importante, o… ad un nuovo addetto alla segreteria che non ha ben afferrato il senso dell’evento…. beh, ma chi c’era si è gustato un’ottima cena con buoni vini presentati dal titolare Mauro della ditta L’Autin e dal direttore di Golf&Gusto che, come sempre, presenta lo chef autore del piatto e lo chef illustra il suo piatto. Questo perché per i commensali è sempre un momento interessante per apprezzare meglio il lavoro di chi ha messo la sua abilità e professionalità nella preparazione del piatto stesso.
Così si è partiti da Roberto Cortesi di Palazzo di Varignana che con Francesco Manograsso hanno dato vita a questo “budino al Tartufo estivo con cuore fondente e spinaci all’agro”, deliziosamente fresco per quel suo yogurt che componeva l’agro.
Ad ognuno ormai il direttore di Golf&Gusto, owner di Chef in Green, consegna un ringraziamento per aver contribuito al menu della cena.
Al secondo intervento la bravissima Lucia Antonelli, conosciuta nel mondo gastronomico come “regina del tortellino”, con quelle deliziose “pappardelle al rosmarino con un ragù bianco di colombaccio” che pare sia uno dei suoi piatti più richiesti nel bel ristorante nell’appennino tosco emiliano Taverna del cacciatore.
Anche a lei, che ci ha presentato questa sua semplice ricetta, ma che presuppone un’abilità ormai nella sfoglia, difatti ci ha detto che Marcela, secondo premio nel putt, è la sua bravissima “sfoglina”, è stato consegnato l’attestato.
Purtroppo non era presente, ma il piatto poi è arrivato in tavola con le “tagliatelle al ragù” opera di Claudia Trevisani, miss tagliatella di Scortichino, nota per aver partecipato a MasterChef, ma i commensali pur con la sua assenza hanno gustato il suo piatto.
Il menu proseguiva con i differenti vini abbinati e spiegati da Mauro Camusso che dopo il Pellengo ha messo in tavola un Gemma Vitis, bonarda che avrebbe legato al piatto di Daniele Ditta, “cannolo di porro ripieno di galletto ruspante, prugne saltate su un letto di crema di peperone dolce“. In tavola sempre l’acqua Lurisia in Bolle e Stille con quella sua splendida bottiglia.
Tra una chiacchiera e l’altra mentre in cucina fervevano le preparazioni e l’ambientazione era a volte delirante per la creatività dello chef ormai legato da anni a Venezia, Daniele Zennaro, Euro-toques Italia, ora al Marciano Excelsior di Venezia, in sala tutti commentavano i piatti e anche i loro esordi sui green.
Zennaro ha preparato il dessert utilizzando un prodotto che ormai Riso Buono ci invia da anni, la farina di riso Artemide.
“Tortino di cioccolato fondente Amedei, farina di riso Artemide Riso Buono e sorbetto artigianale di pesche e rose con salsa più grappa di rose e santonico” ha concluso la cena in abbinamento ad un notevole Passi di Gio, un passito, malvasia moscata, vendemmia 2016 e passaggio in piccole botti per circa un anno.
Ancora due giorni di incontri ricchi di simpatia e Chef in Green si prepara già al prossimo appuntamento che lo vede salire su sopra il lago di Como per incontrare i giocatori del Golf Lanzo per il terzo anno.
A tutti i ringraziamenti di Golf&Gusto per la collaborazione e ai giocatori golfisti un invito a partecipare così come agli addetti alla ristorazione, produttori e addetti al turismo. Questi sono momenti interessanti d’incontro pur con i distanziamenti e le accortezze che si debbono mantenere in questo anno particolare, ma il golf è uno sport che offre sempre ampi spazi e una buona etica.
Alla prossima allora, un arrivederci al 9/10 agosto in Lombardia e in fondo ecco una carrellata sulla premiazione della domenica.