Purtroppo lo avevamo spostato a causa di tanti eventi concomitanti e lo avevamo inserito come penultimo in questa serie che vede il 2021 ricco di 10 appuntamenti. Si deve sempre credere nel futuro, sempre lottare per raggiungere la meta e quindi eccoci giunti in questo percorso Matilde Golf che sta riprendendo quota anche perché il golf è bello e la struttura, appena sarà potenziata, darà i suoi frutti.
Grazie all’aiuto di un’amica Sonia, socia che lo aveva caldeggiato ecco che Chef in Green è stato inserito penultimo in calendario ed è giunto con il suo particolare format per la prima volta in quel di Reggio Emilia.
La prima giornata, quella che vede solo il gioco dei soci e amici del circolo in una stableford classica, si è svolta pur con un tempo non certo grandioso, un po’ di pioggerellina ma non troppo fastidiosa, che però ha ridotto il numero dei partecipanti, ormai è una battaglia persa quella dei golf contro le previsioni assurde del meteo.
Ne parlo sempre perché non si rendono conto quale danno possono creare in questo sport, ma non se ne esce e quindi i giocatori dovrebbero, a mio parere, usare meno quella app e limitarsi a portare l’ombrello e tutto il vestiario idoneo, quando si passa il mese di ottobre.
Ma veniamo a noi e alla seconda parte del format, quella del lunedì che tutti avevano preso come un azzardo e che si è rivelato un successo.
Gli chef, 6 che avrebbero creato un piatto durante la cena sono arrivati puntuali, più tardi, ma per la lezione un altro accompagnato da un addetto alla sala. Due dalla capitale, due dalla Toscana e due da zone vicine, gli altri due dalla Val di Sole.
Come previsto nel format dopo l’accoglienza offerta con acqua Lurisia, bibite, caffè e, dopo aver depositato i loro prodotti da usare in cucina, il maestro li ha portati a fare lezione, lezione di golf, prima sul putting green, quindi in campo pratica per provare lo swing. Sempre interessante vedere l’attenzione he pongono su questo loro gioco, nuovo e non semplice, mandare in buca una piccola pallina in una piccola buca con un ferro particolare, appena conosciuto da alcuni, infatti chi ha già provato è avvantaggiato e il suo score è migliore.
Migliori quindi: Michele Zanella venuto da più anni a questi eventi, un new entry da Roma, Stefano Dauge e per la sconda sua presenza, secondo ottimo score il pastry chef Alessio Calamini, su nove buche 10 putt,il primo, 11 putt i secondi e terzi certo molto sta anche nel giocatore in coppia se la palla la mette a poca distanza dalla buca rendendo il compito dello chef meno arduo.
Anche Lurisia va a vedere il percorso e ama farsi fotografare tra il verde, lei che giunge dalla montagna piemontese e che da due anni si diverte a riempire i calici delle cene serali mentre il presidio Slow food di Savona con il suo Chinotto guida le bibite ormai diventate tutte famose ed ora anche sui campi da golf.
Super gasati dalla nuova esperienza eccoli a far subito vedere la loro conoscenza con i fuochi a induzione, le padelle e gli ingredienti.
Nella sala prescelta vicino al bar, dove era stato allestito il banco con la fornitura del partner Zwilling Ballarini, Fabiana Villa, della Azienda Agricola Favilla, aveva allestito un simpatico e colorato mercato delle verdure del suo podere con a lato le farine e la pasta di Luisa Bartoli di Riverzana in Canossa, a cui gli chef, che avrebbero fatto lo show cooking, si potevano servire.
Un atteggiamento molto interessante che avremmo voglia di avere il più possibile nei nostri appuntamenti, i produttori e i loro prodotti alla portata della fantasia degli chef.
Così il cavolo nero passato in padella per fare crostini, in attesa della pasta di farina integrale condita con i sughi preparati da Fabiana, con le cipolle, l’aglio e le altre erbe, colte direttamente il mattino dal suo campo e portato al circolo.
Un pranzo che alla fine non era light se non per il buon uso della verdura compreso l’Erbazzone reggiano, mentre arrivavano i giocatori che partecipavano al pranzo e si facevano gli accoppiamenti giocatore+chef per la partenza anticipata rispetto al mese scorso, visto purtroppo il corto perdurare della luce.
Una gara piacevole in cui lo chef mette tutto il suo impegno e attenzione per mandare la pallina in buca nel minor numero ci colpi possibili e il golfista giocatore e conoscitore del suo percorso si ritrova nel compito di dare tutte le dritte possibili per far si che il compagno giochi bene e così la coppia possa vincere.
Tutto pronto in cucina allora e, mentre le tavole nella sala si abbellivano con tovaglie e menu, gli chef si conoscevano ritrovandosi in un ambiente a loro famigliare e, come possiamo vedere ogni volta, la collaborazione è grandissima in quanto chi ha già concluso il suo piatto aiuta il collega per la preparazione del successivo diventando, tra risate e giochi, un momento ludico che le cene a più mani portano sempre.
In sala i piatti venivano presentati assieme all’autore dal direttore di Golf&Gusto e owner di Chef in Green, perché il cibo è cultura e non serve solo a passare una serata o a confortare lo stomaco ma ad apprezzare il giusto valore del lavoro che gli chef fanno in cucina.
Veniamo quindi ai piatti che si sono seguiti dal primo antipasto dello chef Riccardo Lametti che ha proposto una Tartare di verdure, castagne e dolce di Parma croccante, ingredienti del territorio e della stagione,
Secondo antipasto da Roma firmato da Fabrizio Bertucci con un semplice ma gustosissimo Meatballs di Cinta senese, su un letto di castagne tostate e menta con l’olio che porta lui, assaggiatore di questo prodotto che, rinforza tutti i sapori.
Come Primo Mauro Caldaroni, del Ristorante Bottiglieria Corsini di Verona, aveva preparato una vera delizia Ravioli d’anatra e fungo cardoncello con foie gras à la poile
Un altro primo si era aggiunto preparato dallo chef che spesso cucina al Ristorante Matilde, Mirko Gadignani, Strozzapreti alla zucca, mandorle e petali di fiore, delicato e nei toni del giallo.
Come secondo è entrato in campo Cristian Borchi della Locanda Antica Porta di Levante a Vicchio (Fi) con Medaglione di faraona con sale e pepe affumicato al faggio, polvere di mirtillo, marroni e patate novelle.
Il dessert doveva essere preparato dal pastry Chef Ettore Beligni, già venuto ma purtroppo bloccato da un tampone positivo.
Sempre un grande grazie a questi chef che mi seguono perché è vero che si divertono e che non sempre hanno scelto di cucinare, ma in questo frangente, essendoci tra loro un lo Chef Alessio, non abbiamo avuto difficoltà a scegliere chi doveva aiutarci. Purtroppo ha dovuto fare ” avec les moyens de bord” esattamente con un frullino d’epoca che non riusciva a montare i rossi d’uovo ed allora un cambio veloce ed una piatto che é egualmente piaciuto ai commensali e fatto ridere moltissimo gli chef che avevano assistito in cucina all’enorme fatica per raggiungere quel che poi non era riuscito a fare.
Meglio nel Golf, mi ha detto!
E di fatti anche questa volta, la seconda, Alessio Calamini è andato a premio con 11 putt pari merito con Stefano Dauge che invece veniva con noi per la prima volta, e Michele Zanella che si aggiudicava il primo posto con soli 10 putt!
Consegnati anche i due cappelli Lurisia a Mauro Caldaroni e Mirko Gadignani.
Mentre a tavola, finito il servizio, si sono ritrovati e si sono ancora divertiti per questa nuova compagnia formatasi dal verde dei green al rosso delle lampade in cucina con il dessert che doveva essere un tirami su, ma che su non voleva montare e quindi era un dessert, volendo alla cannuccia!
Una bella serata che i commensali hanno gradito moltissimo richiedendo con il presidente del circolo il bis per l’anno 2022.
Golf&Gusto riparte con tutta la presentazione di Chef in Green per l’ultimo appuntamento del 2021, domenica e lunedì 28/29 all’Asolo Golf. Speriamo che il tempo non faccia altri scherzi, visto che era programmato ad ottobre ed è stato spostato per il maltempo.