Un quinto anno a Lanzo

Ed eccoci in quota… 1000 metri!

Siamo qui a passare questo lunedi 19 agosto per la quinta volta al Golf Lanzo. Beh eccezione perché normalmente Chef in Green non e cosi assiduo sugli stessi circoli, ma questo nove buche ci era piaciuto subito per quel suo stile d’antan. Il fatto che non fosse un oercorso semplice, ma con  difficolta ed un bel paesaggio di montagna ci aveva proprio affascinato e, poiché i gestori del ristorante si erano rivelati simpatici ed affidabili, eccoci nuovamente a proporre ai soci del club la nostra formula particolare.

Come sempre appena giunti in loco sono stati allestiti i tavoli per lo show cooking mentre sul piccolo putting green, che si inserisce sotto la club house, si iniziava la lezione con il maestro. visto che gli chef ospiti erano arrivati molto presto.

Non erano in molti, vista la data avanzata in questo caldo mese d’agosto, ma tutti desiderosi di misurarsi con quella pallina e mandarla in buca con meno colpi possibili  usando un attrezzo a cui non erano avvezzi.

Quattro erano oarte della brigata di Pamela Parodi, la chef patronne di Osteria La Lanterna di Grassonne, un locale che si specchia sul lago di Lugano, fronte italiano. Poi, venuti da Bormio, due amici che avevano colto l’occasione di passare assieme un lunedì diverso dal solito, quindi il fratello di Ombretta, la signora bravissima che gestisce il ristorante e che ci accoglie sempre con gioia.

È come ritrovare degli amici quando si ritorna qui ed è piacevole riincontrare Anna con il suo minuscolo pro shop, ma molto accessoriato, Gladys la direttrice del golf e vedere come è cresciuta sua figlia. praticamente anche per noi che organizziamo è ritrovare gli  amici anche nei giocatori che  ormai partecipano a questo incontro di gioco e gusto!

Dopo la lezione, come da fornat ecco che i due chef Andrea Checchinato e Marino Manfredini, entrambi dalla Valtellina, entusiasti del nuovo ruolo, preparano un piatto con le penne di Felicetti ed un sugo semplice ma gustoso: pomodorini saltati, basilico e tanto formaggio grattuggiato… a pioggia!
Così giocatori e chef si preparano a giocare in coppia sulle nove buche, e non c’e quanto di essersi conosciuti con le gambe sotto il tavolo che offre un bell’inizio alla gara!
Partenze divertenti serie quelle del golfista, con occhi meravigliati quelle dei neofiti. Con il passare delle ore che li vedono in campo Alessio passa a fotografarli sulle buche, certo è che mandare in buca la pallina non e poi cosi facile e qualcuno si è provato anche con un ferro mancino, non avendo mai giocato da destro, e devo dire che ci e riuscito niente male.
Rientrati nelle ore prima della cena li vedono festeggiare il divertimento appena provato tra aperitivi e birre e chiacchiere sulle diverse esperienze, poi premiazione anche della gara che aveva coinvolto altri giocatori che dal nattino avevano scelto di giocare le 18 buche. Score niente male, pur essendo ,come si è detto, un percorso per niente facile.

I nostri partner hanno pensato sia ai golfisti che agli chef che chiaramente ricevono oggetti a loro adeguati, Zwilling Ballarini infatti offre interessanti padelle professionali, mentre per i giocatori si passa dalle confezioni con la pasta Felicetti di diversi formati, al pezzo di formaggio Grand Moravia di Brazzale e ai prodotti che ISI, Domo, Arcos offrono grazie a Trabo per proporre sempre oggettistica in linea con il Gusto.

Con la partecipazione dei consiglieri del circolo  e Gladys  il direttore di Golf&Gusto ha fatto la premiazione seguendo il regolamento previsto dall’organizzazione.

Abbiamo sempre un premio offerto da Golftek che consiste in un putter, il ferro speciale che viene usato sul green per mandare in buca la pallina. É il premio più particolare per uno chef, è quello che viene dato su valutazione del direttore di Golf&Gusto sia in base al punteggio fatto sia a particolari momenti e questo è stato dato ad Andrea Martinelli che ha giocato da mancino, pur non essendolo, perche il ferro della sua compagna di gioco era appunto non destro e così si è portato a casa il putter che Luigi di Golftek e che gli servirà per allenarsi in vista del prossimo incontro.

Ma la giornata non si chiude con la premiazione, come molte gare di golf, anzi ci si prepara ad una serata intensa di sorprese. Infatti gli chef invitati che hanno espresso il desiderio di firmare un piatto del menu, dopo la premiazione ed un aperitivo con i compagni di gioco lasciano il gruppo e li ritroviamo in cucina dove, messa la loro divisa da cuochi, preparano il loro piatto.

Ecco un momento in cui i tre chef e le coppie avevano pranzato con il piatto dello show cooking con la pasta Felicetti 

Dopo le 19 in cucina è tutto un lavorio, la cucina ospita infatti i cuochi che faranno i piatti, alcuni già pronti solo da impiattare, altri da preparare. 

Gli chef hanno riposto la tenuta golfistica ed hanno indossato la giacca che li distingue.  Alla preparazione e all’ impiattamento l’antipasto opera dell’Osteria La Lanterna dal titolo, “Piccolo Mondo Antico” per ricordare che il romanzo di Fogazzaro è ambientato  proprio in Valsolda, provincia di Como, sulle sponde del lago di Lugano, come ci ricorda nella presentazione Pamela Paredi, Chef patronne del ristorante. Un piatto che aveva preparato per “Ristoranti del Buon Ricordo” e che consiste in una insalata verde con misticanza, trota affumicata, zincarlin  di capra, dressing all’arancia, fiori di sambuco, crostini, semi e cipolla rossa stufata. 

Un risotto si inserisce nel menu con i due amici della Valtellina. Un risotto cremoso e dal colore accattivante alla crema di barbabietola, bottarga d’uovo e sentore di limone, con il loro zinarlin sfumato alle bollicine italiane. Dal Ristorante dell’Hotel Serpiano, sul lago di Lugano, lo chef Marino Manfredini e il suo amico Andrea Checchinato ci hanno preparato un grande piatto, gusto giusto, equilibrato e dall’aspetto molto invitante.

Purtroppo non c’era l’altro primo che avrebbe dovuto far eccellere la pasta  fresca di Felicetti….ma eccoci passare al secondo, opera di Leo Barone lo chef residente del Ristorante del Golf. In cucina  tutti collaboravano ad impiattare l’opera dello chef Elio.

il suo piatto esaltava un pesce nobile con una scaloppa di Ricciola, pan panzanella croccante, vellutata di gamberi e arance.

Dopo l’antipasto a Pamela ed ai suoi giovani e bravi aiutanti la preparazione, meglio il posizionamento sul piatto del dessert “Splash Valdintevi” una bavarese al mirtillo con salsa yogurt bio e meringhe.

Un dolce fresco e che sapeva di bosco!

Come ad ogni cena il direttore di Golf&Gusto, ideatore di questo format, presenta ai commensali gli autori dei piatti presentandone le peculiarità e lasciando loro il compito di dare tutte le informazioni sullo stesso.            Diventa così un momento più culturale del solo assaggio del piatto, ma anche la conoscenza dello chef autore e del loro eventuale ristorante.

E dopo qualche scatto ricordo n sala e in cucina, ecco il premio che, grazie all’arte di Alessio Moras, ceramista, ques’anno viene premiato il piatto che ha avuto maggiori consensi dai commensali. Dura lotta tra il risotto e l’amtipasto, ma alla fine, anche se per poco, la vittoria è andata a “Piccolo Mondo Antico” di  Pamela Paredi del Osteria La Lanterna di Cressogno.

«Grazie ancora ai partner, al circolo con i giocatori partecipanti e agli chef che vengono e ci fanno il piacere di cucinare, ma specialmente di permettermi di gioire che il format che ho ideato piace e fa loro passare una giornata diversa»

Così ha concluso la giornata l’architetto Roberta Candus, direttore di Golf&Gusto, ideatore della formula che il prossimo anno farà i suoi dieci anni.

Vi aspettiamo quindi al prossimo appuntamento il 23 settembre presso il Golf Lecco che ci ospita anche quest’anno. Grazie

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