Dal libro di Alessandro Morandotti è stato preso spunto per la presentazione di un film che pone agli occhi di chi, ancora non lo conosce, questo gioiello di quattro secoli di storia nelle vicinanze di Milano.
Proprio a Lainate, distanza 10,4 miglia, poco più di 16 km, si può godere non solo della bellezza dei giardini e parco pubblico e privato, ma del viaggio nel tempo tra le delizie artistiche e i giochi d’acqua che in questa storica dimora creavano la delizia per amici e governanti.
Frutto di una accuratissima e attenta ricerca da parte di Francesco Vitali, il filmato, presentato alla stampa, ripercorre la storia culturale e artistica di questo patrimonio unico nel suo genere, la straordinaria impresa di Pirro I Viscont Borromeo alla fine del XVI secolo.
Infatti trasformò un rudere agricolo di proprietà della famiglia Visconti Borromeo in una “Villa di delizie” creando i successivi 400 anni di storia e di arte di questa dimora. Protagonista indiscussa è proprio l’antica Villa di Lainate, ideata e costruita tra il 1585 e il 1589 con lo scopo di stupire e divertire i suoi visitatori.
Inserita in un giardino pieno di elementi architettonici, intorno al 1585 prese forma l’idea di creare il complesso ispirandosi alle ville medicee toscane e a trasformare la proprietà di Lainate in un luogo unico, grazie anche alle maestranze d’eccezione quali l’architetto Martino Bassi, gli scultori Francesco Brambilla il Giovane e Marco Antonio Prestinari, i pittori Camillo Procaccini e Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, Agostino Lodola e Giovanni Battista Maestri, detto il Volpino.
Sorprendere il visitatore, divertendolo, fu l’intento del conte Pirro I che, nella seconda metà del XVI secolo, ampliò un possedimento, destinato a ‘riposteria’ di prodotti agricoli, iniziandone la trasformazione in villa di rappresentanza. Cultore d’arte, Pirro ridefinì architettura e decorazione del corpo residenziale, in una continua scenografia, impostò il giardino e ideò il Ninfeo, progettato da Martino Bassi e concepito per esporre una collezione di dipinti, sculture e ‘curiosità’, ora inserite nei più grandi musei, perché vendute nel tempo, oltre che per ‘animare’ i celebri scherzi d’acqua. I giardini e il Palazzo delle Acque, più comunemente conosciuto come Ninfeo, luogo di grandissima suggestione – proprio per la ricchezza di decorazioni e di spettacoli idraulici – è considerato l’esempio più importante e significativo del genere, soprattutto perché – cosa assai rara – funziona oggi, esattamente come allora, grazie a sofisticati meccanismi idraulici governati da abili e nascosti fontanieri.
La residenza diventò teatro di grandiose feste e ricevimenti, ma anche importante luogo di incontro per artisti e intellettuali. il Ninfeo, giochi d’acqua, misteri e aneddoti ammutoliscono i visitatori, ma dovevano farlo anche negli anni della sua lunga vita, specie pensando ai diversi e pesanti abiti che nel tempo questi ospiti indossavano e… bagnati dai divertenti e improvvisi giochi d’acqua creavano imbarazzo o aumentavano il piacere godereccio?
Quasi tutto ricoperto di mosaici dalla tecnica particolare, in ciottoli sminuzzati e anche colorati, con cunicoli e emicicli con grotte molteplici, andirivieni tappezzati di tufo, che portano un’amabile frescura, e presentano effetti singolari di luci e ombre con inserimenti di statue di veneri, apolli e fauni. Zone di frescura dedicate alle signore che non potevano restare al sole, quindi decorazioni che creavano il giardino all’interno, tutti modi per stupire. Una storia che purtroppo dopo quattrocento anni si chiude quando nel 1971 il complesso monumentale di Villa Visconti Borromeo Litta viene acquistato dall’Amministrazione Comunale di Lainate al prezzo di 220 milioni di lire (circa 115.000 euro). All’inizio degli anni ‘80, cominciarono i lavori di recupero nel Ninfeo e dopo alcuni anni il restauro della Fontana di Galatea. Con un finanziamento (fondo FRISL) da parte della Regione Lombardia oltre al Ninfeo, si ripristinò il sistema idraulico dei giochi d’acqua, la limonaia est e una parte dei giardini rinascimentali. L’inaugurazione del Ninfeo e dei giochi d’acqua ebbe luogo il 14 settembre 1996. Ora questo splendido complesso vive delle visite e la realizzazione del film che permette di mostrare la riqualifiazione di un sito che negli anni ‘70 era ridotto ad un rudere. Ora è grazie all’impegno e al sostegno di tanti mecenati pubblici e privati e alla perseveranza del Comune di Lainate, proprietario del parco e della villa, che ancora oggi prosegue nel recupero di altre stanze e al mantenimento del parco e del Ninfeo insieme ai volontari della Associazione degli Amici di Villa Litta, senza il cui prezioso aiuto non sarebbe possibile l’apertura del museo e i percorsi con le visite guidate, dell’affitto di alcune location e di sale restaurate come quella della musica.
Il film realizzato da Francesco Vitali, con la collaborazione di Claudia Botta è il racconto di quattro secoli di storia di una villa e dei suoi segreti, ma è anche un prezioso strumento per far conoscere, ad un pubblico sempre più numeroso in Italia e all’estero, le meraviglie che si racchiudono nel Ninfeo, nelle sue serre, nei suoi palazzi, sculture e nei giochi d’acqua, ma soprattutto la storia di colui che l’ha creata, Pirro I Visconti Borromeo, conte di Brebbia, sognatore, mecenate e uomo di cultura, nella Milano spagnola alla fine del XVI secolo.