Saper capire il cliente e servirgli il vino giusto!

Non basta saper consigliare, mescere e proporre con garbo, attenzione e psicologia, ma avere un approfondita conoscenza dei prodotti che si hanno in sala e nel mondo. Questo abbiamo notato nella prova a cui abbiamo assistito presso il Grand Visconti Palace di Milano per la consegna del titolo di Miglior Sommelier d’Italia designato dall’Aspi, Associazione Sommellerie Professionale Italiana, con presidente Giuseppe Vaccarini.

Davide Dargenio, 28 anni, oggi Chef Sommelier e formatore al Le Berceau des Sens ristorante d’applicazione dell’E.H.L, la prima e più antica struttura di management alberghiero del mondo a Losanna, in Svizzera ha vinto questo ambito titolo!

Non avevo mai assistito al lungo iter che i tre finalisti dovevano percorrere per giungere a questo premio. Invece eccomi incredula di fronte alla bravura di questi tre italiani che purtroppo operano all’estero. Chiaro ho solo assistito alla finale… mi domando cosa abbiano chiesto i giurati i giorni precedenti, comunque nelle semifinali di sabato 6 ottobre, Dargenio si era distinto tra i 12 sommelier professionisti candidati al titolo, accedendo alle finali di domenica 7 con Salvatore Castano, Capo Sommelier al ristorante Mash a Londra, e Paolo Saccone, Group Sommelier del DEDES Group di Sidney. I candidati hanno testato le loro competenze con prove classiche e a sorpresa, dal servizio, all’abbinamento cibo/vino/bevande, alla degustazione alla cieca di tre vini con descrizione in lingua straniera etc. Prove ideate da ASPI – Associazione Sommellerie Professionale Italiana per valutare la preparazione dei candidati e scegliere il migliore.

La giuria era composta dal presidente ASPI Giuseppe Vaccarini e dai Presidenti delle Associazioni di Sommellerie europee, dai vincitori delle scorse edizioni del concorso e dai giornalisti del settore, con la partecipazione di Jean Pallanca, former President e presidente onorario dell’Associazione dei Sommelier di Monaco, e di Franko Lukez, Presidente dei Sommelier di Croazia, in rappresentanza dell’ASI.

Davide lo avevamo notato subito con quel suo comportamento perfetto, meglio la postura giusta, il modo garbato di porsi al cliente, non potevamo valutare se quel che asseriva nelle degustazioni alla cieca era nel giusto, ma ci pareva talmente sicuro, anche se affiorava a volte una certa leggera preoccupazione, poi aveva presentato anche la birra che era stata inserita oltre allo champagne nel panel degli step da superare e poi… tutti bravi avevano finito riempiendo i 14 bicchieri senza rabboccare mai e tutti perfettamente eguali!

Bene fa piacere vedere come seriamente si preparano ad un mestiere che sembra d’altri tempi mentre è sempre attuale nella grande ristorazione, ci dispiace solo vedere quanti giovani italiani trovino un ottimo lavoro, ma molto distante dalla loro patria.

Complimenti da tutti e dal presidente per Davide Dargenio che ha dimostrato di meritarsi il titolo di Miglior Sommelier d’Italia 2018, superando le prove con straordinaria capacità e preparazione, riempendo d’orgoglio per la professionalità con cui opera in questo campo. E complimenti anche a tutti gli altri 11 semifinalisti, la cui competenza fa onore al mondo della sommellerie professionale, lo ha dichiarato il presidente all’atto della consegna dei premi.

Vaccarini ha poi annunciato la nascita del Club dei Migliori Sommelier ASPI, una novità assoluta pensata per affermare la vera identità dei Migliori Sommelier professionisti mediante la partecipazione degli stessi ad eventi legati al mondo del vino e della comunicazione. Il Club, infatti, sarà composto dai Sommelier iscritti ad ASPI che hanno vinto titoli nazionali e/o internazionali così da render questo titolo sempre più contemporaneo e capace di rispondere alle esigenze del mondo enogastronomico moderno.

Con un sorriso che le riempiva il volto il giovane Sommelier Migliore del 2018 rientrerà in Svizzera con i suoi premi ed un altro passo importante della sua vita.

All’occasione per l’unione con l’associazione Onav di Milano è stato consegnato anche il titolo 2018 del Miglior Assaggiatore a Marco Passarelli di Onav Milano e infine, a Francesco Cosci, 23 anni, di Monsigliolo (Arezzo), Sommelier presso Les Climats di Parigi,  il “Premio Fondazione Birra Moretti per la valorizzazione della birra a tavola”, per aver mostrato la conoscenza più approfondita della birra e la capacità di servirla e abbinarla al meglio.

 

 

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