…e lo score in cucina? Parliamone!

Chef in Green è il format che porta la buona cucina e lo sport ad andare a braccetto nel verde dei percorsi di golf.

Un modo di coniugare il piacere di diverse persone, quelle che per passione hanno preso la strada della cucina, che durante le giornate si deliziano nel creare dalla materia prima gustosi piatti, quelli che hanno scelto come sport, al di fuori del loro lavoro, il golf, quell’andar per buche giocando con una pallina -1,68 pollici (42,67 mm) di diametro ed un peso di 1,62 once (45,93 grammi)- e provando a se stessi che possono domarla, che possono farle fare quel che desiderano sino a farla scomparire in una piccola buca di 10,8 cm di diametro all’interno di un fazzoletto verde chiamato green.

Regole nel golf, regole nella cucina, la vita è sempre fatta di regole e impararle e condividerle è quello che in una giornata, su solo nove buche, cioè su un tracciato di circa tre chilometri, i golfisti e gli chef in questa competizione loro compagni, hanno modo di condividere, i primi facendo loro vedere come ci si comporta e ci si muove nel golf, gli chef, freschi di una sola ora di lezione, hanno cercato di capire come possono aiutare il compagno a consegnare lo score, il risultato, facendo entrare la pallina nella buca, con quello strano ferro, nel minor numero di colpi.

Sono riusciti sì, no, ma tanto ecco che a cena loro possono far vedere ai compagni che nel loro ambito, dove la conoscenza sta nella materia prima e come domarla per farne il piatto concepito, ecco lì loro sono padroni e così alla cena al Golf dei Laghi ognuno ha presentato il proprio piatto prima del servizio in tavola, il proprio score in cucina!

12 chef in cucina non sono pochi, se pensiamo che le cucine dei ristoranti dei golf non sono certamente grandi, sta a loro saper lavorare in perfetto accordo per portare al meglio ed in tempi pefetti in tavola i piatti del menu, che ricordo consisteva in cinque antipasti, due primi, due secondi e due dessert.

Come giustamente deve essere, quando in cucina la brigata è numerosa, quindi l’equilibrio, lo spirito di squadra chiaramente la professionalità rendono quest’organismo unito per essere una vera macchina, ci vuole un coordinatore, che in questo caso chiamerei comandante, e Simone Ciccotti sembrava quasi un generale per come faceva procedere l’andamento dei piatti che mano mano si componevano, che sul pass venivano finiti e allineati come tanti soldatini per uscire, quasi a rullo di tamburo.

Dall’inizio dell’ultima scena di questa bellissima pièce, nella serata dell’8 luglio al Ristorante Buca N.9, è filato liscio come l’olio ed i piatti erano pronti, con grazia e precisione dopo l’uscita dello chef, autore che era presentato ai commensali in sala assieme alle caratteristiche del piatto, i ragazzi del servizio e gli chef facevano si che tutto procedesse velocissimo e così la cena non si è protratta troppo lungamente, pur con il numero importante di piatti preparati.

Anche Pietro della Cantina La Ca’ di Calmasino di Bardolino ha presentato il suo gioiello e accompagnato i piatti che sfilavano, con l’aiuto del sommelier Daniela, passando tra i tavoli e fornendo le indicazioni sui diversi vini proposti in abbinamento. Giusto perché un piatto elaborato, anche se a vederlo sembra semplice e un vino hanno bisogno sempre di essere raccontati, si apprezzano maggiormente se se ne conosce l’intima storia, per il piatto di come l’ha pensato lo chef e per il vino le importanti caratteristiche territoriali, i vitigni utilizzati e come lo si è allevato e reso da un grappolo d’uva un nettare nel bicchiere.

Così nella sala gli attori della serata entravano in scena per presentare la loro professionalità che magari non erano riusciti a far vedere in un intermezzo golfistico, venivano presentati gli chef e il loro piatto per una maggior conoscenza e apprezzamento, infatti sapendo gli ingredienti del piatto e la complessità dello stesso, si riesce a gustare meglio ed apprezzare le differenze dei sapori che lo compongono, i tocchi che anche un piccolo ingrediente apporta per dare sensazioni diverse al nostro palato e tutto diventa più interessante.

Regole, come nel golf, regole!

Seguiteci con Chef in Green potrete vedere vari percorsi di golf e vari percorsi gustativi nei menu che sono studiati e preparati in collaborazione con lo chef residente, durante le differenti giornate.

Questa al Golf dei Laghi, nel Varesino, è stata una bella giornata di divertimento sportivo e di apprezzamento gustativo, che la serie di eventi di Chef in Green continua per far conoscere almeno per un giorno e far vivere n’esperienza diversa agli chef, sommelier, addetti alla sala ed ai golfisti, cambiando ogni volta scenari, a seconda del circolo di golf e di chef che compongono il cast di attori.

Un grazie a tutta l’equipe del golf, agli chef intervenuti e ai partner con i loro prodotti, tutto si compone bene se ognuno mette il suo apporto positivo, la sua passione!

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