Già il Marchesino, riapre cambiando nome, ma non lo spirito che fu del grande maestro.
È stato un grande padre per molti figli anche se non ha avuto nessun erede «vero» da poter mettere a seguire il suo progetto di un Ristorante nel cuore di Milano. Ci riferiamo al grande maestro Gualtiero Marchesi.
Il suo Marchesino, il ristorante fondato nel 2008 adiacente alla Scala, che rappresentava una sorta di inno al maestro in ogni dettaglio, ha ora un nuovo volto pur con l’equipe che già c’era al momento della sua chiusura. Gualtiero Marchesi, padre incontrastato della nuova cucina italiana, scomparso il giorno di Santo Stefano di due anni fa, ritorna con i suoi piatti icona, piatti forse rielaborati dall’executive chef Anatolij Franzese, che era arrivato al mondo Marchesi già nel 2016 con un nome più legato al teatro La Scala.
Una scelta lunga e non facile quella della Fondazione Marchesi presieduta da Enrico Dandolo, genero del maestro.«Era importante compiere un gesto di continuità ma, al contempo, far sposare la tradizione con l’innovazione aprendo al territorio e al futuro». Completamente rinnovato, dopo 6 mesi di stop: ispirato ai decori del Teatro alla Scala, il progetto è stato realizzato da Michael Vincent Uy, architetto con una lunga esperienza maturata a livello internazionale nel mondo del lusso. «Già dal nuovo nome si capisce che il locale sarà un omaggio alla Scala e alla città di Milano molto più di quello che era prima» continua Dandolo «Ci sarà un richiamo alla Francia nell’eleganza della pasticceria ma poi il gusto sarà inconfondibilmente italiano».
Il Foyer, nella cui insegna è stata messa la O simbolo del riso e oro, sarà aperto tutti i giorni con un’offerta fino alle 2 di notte. «Sarà una vera esaltazione della cucina italiana: in carta ci saranno sempre i piatti storici di Marchesi: il riso e oro sarà fisso, poi a rotazione compariranno anche gli altri. Ma il menu sarà allargato molto anche ad altro».
Gusto e classe s’incontrano, omaggiando Milano con i piatti e le posate disegnati dallo stesso Marchesi e dedicati alla musica (altra grande passione trasmessa alle generazioni successive), con fotografie, ricordi e riconoscimenti di una carriera dedicata alla cucina totale. Comunque la cucina è tradizione e innovazione quindi ecco che il cambiamento è anche nei contenuti che vogliono rivolgersi a un pubblico più ampio.
Pur diventando il riso e oro di Gualtiero Marchesi, piatto icona riconosciuto nel mondo, il centro del marchio del nuovo ristorante Il Foyer che rappresenta il luogo dove la Grande Cucina Italiana, partendo dal “Riso, oro e zafferano”, si esprime nel modo più semplice e diretto permettendo agli ospiti di gustare i tradizionali simboli della nostra cucina in chiave moderna, si adeguerà maggiormente ai tempi del grande Teatro vicino, offrendo inoltre la tradizione della cena pre e post Teatro, un rinfresco prima dello spettacolo o durante l’intervallo, oppure di finire in bellezza la serata con una cena senza eguali, una volta terminata la rappresentazione teatrale.
Un nuovo punto d’incontro è rappresentato dalla caffetteria che offre un trionfo di pasticceria dolce e salata con selezione di viennoiserie a base di burro, in classico stile parigino, il tutto a cura del Pastry Chef italo-argentino Matias Ortiz.
L’aperitivo e l’after dinner saranno un altro momento clou de Il Foyer. La cocktail list ideata dal Bar Manager milanese Matteo De Palma, che entra con creazioni originali realizzate con moderne tecniche di lavorazione e che propone una drink list, come un giusto spartito, che si lascerà ispirare dalle opere e dai balletti che animano ogni giorno il vicino e prestigioso Teatro alla Scala. A giugno l’inaugurazione ufficiale.