Con la presenza di Aquanaria ecco che i ristoratori della zona intorno al Modena Golf&Country Club sono venuti per gustare il prodotto e hanno avuto la sorpresa anche della presenza dei burri e formaggi di Brazzale.
Non proprio pronti, ma entusiasti per l’invito ricevuto, si sono messi ad ascoltare e seguire la lezione di putt dei ragazzi della squadra giovanile.
Sotto il gazebo erano posizionati i formaggi di Brazzale e i “burri” i magnifici sette : burro naturale, salato con sale di Cipro, affumicato al sale di Cervia, all’erba cipollina, al finocchietto selvatico, al rosmarino, agli agrumi di Sicilia, ultima novità della ditta vicentina. Roberto e Federico erano li a offrire in degustazione queste delizie che i ristoratori intervenuti e gli chef non conoscevano.
Come da programma, dopo la lezione di golf, ecco la terrazza del circolo assumere una veste interessante con l’apparecchiatura che Chef in Green porta ormai da anni delle attrezzature da cucina della Zwilling Ballarini.
Ma l’allestimento si anima quando una lady chef ed uno chef entrano in campo, dopo aver preparato le basi del piatto in cucina, Lume Lami da Portogruaro e Andrea de Poli da Vicenza che hanno preparato Fusilloni Felicetti con cremina di Gran Moravia e filetti di branzino Aquanaria, una vera delizia.
In cucina nel frattempo Luis Bandera, lo chef di Aquanaria arrivato con Ciro Rosario Carito dalle Canarie, ha preparato in cucina il branzino e ne fa degustazioni in alcune diverse proposte a crudo.
Ed ecco che dei fusilloni Felicetti appaiono in tavola e chiaramente conditi con burro Brazzale e con l’aggiunta di una splendida cremina che Lume ha preparato di cui alcuni chef presenti, dei ristoranti venutici a trovare, hanno trovata deliziosa, chiaramente bravura di Lume e del prodotto Gran Moravia.
Un piatto che ha visto aggiunto all’ultimo i filetti di branzino Aquanaria che, con il calore della pasta, si sono incorporati in modo geniale.
Un grande grazie ai ristoratori della zona intervenuti che, per problemi di lavoro dovevano rientrare, mentre solo alcuni loro chef sono rimasti per poter partire con i giocatori locali a fare le nove buche sul bel perorso del ModenaGolf&Country Club.
Ed ora ecco la sfida passa sui farways, cioè sul percorso del Modena Golf dove, nel 1993 si disputò un Open d’Italia in cui il direttore di Golf&Gusto era coinvolto, essendo all’epoca il marketing e relazioni esterne del Club Med, sponsor dell’evento. Un percorso disegnato nel 1987 dal tedesco Bernard Langer.
Ora, come vuole il regolamento gli chef vedranno i loro compagni fare i tiri lunghi e poi, quando la pallina sarà sul green, entreranno loro in gioco e, con i consigli del compagno, cercheranno di metterla in buca nel minor numero di colpi possibili per aggiudicarsi i premi.
Mentre la coppia Orzi Miguel e Luis Bandera giocavano con Edoardo Vandelli e Lume Lami, in un altro fly Umberto Bigliardi non riusciva a tranquillizzare Alessio Calamini che faceva dei tiri disastrosi facendo divertire Sonia e il suo compagno Samuele Savioli. Tutto liscio invece tra Poggioli e Lombardi che ormai non era al suo primo appuntamento nel golf.t
Tutto relax per l’altro fly composto da Andrea De Poli, chef ormai da anni è Chef player anche se ha poco tempo per giocare quindi con Chef in Green sono occasioni e Cristian Borchi dal Mugello al suo secondo appuntamento e poi Vilder e Rosti che hanno gustato la passeggiata un po’ diversa per entrambi.
Eravamo riusciti a convincere anche i due di Brazzale a partecipare con i due fratelli Gatti per cui li abbiamo incoraggiati alla sfida.
Il format di questa giornata speciale che Chef in Green ha studiato e depositato ormai tanti anni fa prevede la premiazione dei team che hanno partecipato alla sfida sulle nove buche, ma spesso la si fa a fine cena, come d’altronde è avvenuto in questa giornata al Modena Golf & Country Club.
Infatti, dopo un apritivo per festeggiare la sfida appena fatta, gli chef che sono coinvolti nella cena indossano la giacca e si portano nella cucina dove li attende lo chef residente Giovanni Borsari e il suo staff
Come da menu, presentato in tavola, entrava a parlare del suo piatto samuele Savioli, patron del Ristorante Savioli a Sassofeltrio (Rimini) che si era esibito in una serie deliziosa di finger food salati e dolci: ricotta e marmellata, cake a la puttanesca, muffin salmone e pepe rosa, sottobosco funghi e tartufi.
A seguire un antipasto che ha come protagonista il branzino di Aquanaria preparato dal sous chef di Giovanni: crudo di branzino Aquanaria con pesto di mare e pane Carasau.
Semplice ma, come sempre se la materia prima è eccellente il risultato è notevole.
Come da menu subito dopo rientra un caro amico chef Cristian Borchi, patron di Antica Porta di Levante, Mugello, Vicchio, Firenze, che ci porta un piatto che gustosissimo.
Gli spaghettoni Matt Felicetti, partner del circuito di eventi, sono in abbinata a pesto di pomodoro e ricotta, battuta di cipolla cotta al sale, nipitella e un grande olio d’oliva di Campestri.
Allo chef residente il compito quasi sempre di portare un secondo e specie questa volta che i branzini di Aquanaria erano arrivati nella sua cucina con tutte le indicazioni di Ciro per mantenere le parti che si dovevano cuocere e quelle che servivano crude, e Giovanni Borsari ci aveva studiato bene ed il suo piatto è stato proprio azzeccato.
Trancio di branzino Aquanaria al vapore, con crema di Gran Moravia al nero di seppia e crumble di noci.
Chef in Green unisce chi ha il piacere di incontrarsi e Giovanni Borsari, a cena finita, ha chiesto agli chef che erano con lui in cucina di lasciarle un ricordo!
Desideravamo fare la premiazione prima del dessert, come far degustare ai commensali i burri ed i formaggi di Brazzale, ma il dessert, con il gelato colava le sue lacrime, quindi eccolo anche se Alessio, sempre timido non è voluto uscire a presentarlo. Il gelatiere di Delizie di Firenzuola, FI, che voleva portare il suo carrello, e lo farà la prossima volta, proprio per tenere ben freddo il composto potrà così essere più tranquillo e presentare il suo dessert: “Zuppa inglese d’estate, con pan di Spagna all’Alkermes, crema pasticcera, gelato di cioccolato fondente”
Ed ecco allora la premiazione che, essendo presenti a cena i vincitori, abbiamo fatta a fine serata. Grande giocata dei due fratelli Gatti che, con anche il numero di putt del compagno, hanno posto i loro nomi sul podio assieme ad Edoardo Vandelli. Ma se veniamo al numero di putt che i nostri chef o produttori, che erano presenti in gara, dobbiamo lusingarci con il 16 di Erny Lombardo, brand ambassador della Zwilling Ballarini. Su nove buche sono regolamentari due putt a testa ed Erny è andato al disotto, è vero che al suo primo esordio anni fa al Golf dei Laghi aveva egualmente fatto bene e si era aggiudicato il putter, ora un sifone ISI, premio sempre ambito da uno chef.
Con Stefano Gatti e con solo 19 putt, in seconda posizione, Federico Valle della Brazzale, in terza posizione la chef Lume Luna che ha puttato solo 20 volte come lo chef spagnolo Luis Bandera di Aquanaria, che era però gia volato alle Canarie per lavor.
Come coppia si inserisce anche Enrico Gatti con il compagno Roberto Turco, sempre della Brazzale. Dopo la distribuzione dei premi di gioco il direttore Roberta Candus ha consegnato ad ogni chef che ha firmato un piatto, un attestato ricordo da porre nel proprio ristorante.
Con la consegna del coltello Arcos come ricordo allo chef residente Giovanni Borsari e le foto di gruppo si conclude questa lunga giornata che ha messo assieme il gioco del golf, gli assaggi di nuovi prodotti, il gusto di piatti creati con passione e il piacere di ritrovarsi in una ambientazione diversa per gli addetti alla ristorazione e per i giocatori venire a contatto con un mondo che può offrire tante sorprese.
Grazie a tutti i partecipanti e ci si rivede con altri chef e altri piatti e altri score al prossimo appuntamento di Chef in Green, il Gusto del Gioco, il Gioco del Gusto nelle atmosfere verdi dei percorsi di golf.