Le 100 erbe italiane…

Ecco nato anche Ballor 100, l’Esotico Italiano, capace di stupire con la sua unicità: 100 botaniche ricercate provenienti dai 5 continenti.

Nella corte interna dell’Hotel Indigo a Milano è stato presentato Ballor 100, il nuovo nato di Casa Bonollo, famosa nel mondo per capolavori edonistici come la Grappa OF Amarone Barrique.

È passato poco più di un anno dal lancio dei due prodotti premium Ballor, il Vermouth di Paul e il Gin di Emilie, con cui è tornato in auge questo iconico marchio dell’800. 

E nuovamente i maestri distillatori e liquoristi dell’azienda padovana, facendosi portavoce dello spirito affascinante del brand e delle sue qualità eccellenti, hanno dato vita a Ballor 100, esotico, ma Italiano, e veramente capace di stupire con la sua unicità: le 100 botaniche ben ricercate sono provenienti dai 5 continenti.


Elvio Bonollo, portavoce della quarta generazione della famiglia padovana, ha ripercorso le principali tappe del rilancio del marchio Ballor ed ha accolto gli ospiti che erano avvolti dai profumi di un giardino olfattivo creato per l’occasione. 

Ballor & C.IA fu fondata a Torino nel 185Freund ed Emilie Roussette.6 da Paul Ballor, Henry Freund ed Emilie Roussette.Ma torniamo indietro con il tempo a quando la Freund, Ballor &C.IA fu fondata a Torino, nel 1858, da Paul Ballor, Henry  Freund ed Emilie Roussette.

Oltre 165 anni di storia e fascino, con aneddoti e reperti storici che testimoniano la tradizione del brand e dei suoi prodotti più riconosciuti iniziato in un’epoca l’800 in cui la città di Torino iniziava la sua grande trasformazione verso la modernità ed allora i liquoristi piemontesi godevano di fama internazionale grazie al periodo d’oro del vermouth. Così i tre amici crearono una delle aziende più all’avanguardia dell’epoca grazie alla qualità dei suoi prodotti. Si iniziavano le etichette con le prime locomotive, simbolo della forza trainante e dello sviluppo del periodo. Prima della fine del secolo Bailor&C.IA spostava il suo stabilimento lungo la ferrovia che collegava Torino a Genova per un miglior collegamento alla distribuzione all’estero.

Non solo vermouth, ma anche amaro, gin, cognac e vino chinato furono premiati con la Medaglia d’Oro alle esposizioni di Firenze, Londra e Dublino, fino all’Esposizione Universale di Parigi del 1900. E nel 1902 i regnanti di casa Savoia nominarono l’azienda liquoristica “sovrintendente del Re d’Italia”, un riconoscimento per pochi.

Dopo 168 anni dalla comparsa sul mercato, Bonollo rilancia il brand Ballor – icona storica del bere italiano – con due nuovi prodotti che si propongono di riportare in auge il “fascino edonistico” che i maestri distillatori e liquoristi mettevano in prodotti che avevano fama di raffinatezza alla fine dell’Ottocento.

Così dopo  anni dalla comparsa sul mercato, torna a vivere, grazie all’investimento della famiglia Bonollo di Padova, conosciuta nel mondo per la Grappa OF Amarone barrique di Distillerie Bonollo Umberto SpA, Bonollo rilancia il brand Ballor – icona storica del bere italiano – con due nuovi prodotti che si propongono di riportare in auge il “fascino edonistico” che i maestri distillatori e liquoristi mettevano in prodotti che avevano fama di raffinatezza alla fine dell’Ottocento

Intrigante e audace, ricco e avvolgente, sfodera la complessità di 100 speciali essenze scoperte, scelte e sapientemente bilanciate dai liquoristi di Casa Ballor secondo la più autentica tradizione erboristica italiana. Un viaggio nei 5 continenti, dove i master blender Ballor hanno selezionato le botaniche più esotiche ed esclusive: erbe aromatiche, spezie e radici. Raccolte ed essiccate secondo la ricetta segreta di Casa Ballor, sono state macerate – talvolta separatamente, talvolta per famiglia sensoriale – con i tempi appropriati per ottenere la più nobile estrazione delle componenti aromatiche. Le infusioni sono poi state miscelate e hanno riposato a lungo prima di raggiungere la perfezione.

E’ nato così il capolavoro di stile e di gusto, Ballor 100, il perfect serve di carattere: da gustare liscio e freddo, sprigiona in purezza la sua complessità aromatica; ideale anche in miscelazione grazie alla concentrazione e complessità, per una firma distintiva ai grandi classici o a cocktail creativi (gradazione alcolica: 32% vol). Potrebbe essere interessante il suo uso anche in cucina per dare un tocco esotico, ma al contempo ricordi d’italianità al piatto.

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