Uno dei piatti che vengono fatti durante questi nostri simpatici incontri tra Chef, in una ambientazione green, quella del Golf, è di colore giallo dato dallo zafferano.
Lo zafferano, l’oro della terra greca – così viene chiamato – è annoverato fra le spezie più amate e più preziose delle antiche civiltà per l’aroma, il colore, le proprietà medicinali e afrodisiache.
Cleopatra lo utilizzava nei suoi prodotti di bellezza, gli antichi Fenici lo offrivano alla dea Astarte, Omero lo menziona nei suoi testi e lo si incontra persino nell’Antico Testamento.
Gli abitanti della zona in cui si estendono le piantagioni, lo seminano ogni estate e all’arrivo dell’autunno raccolgono a mano i preziosi stigmi dello splendido fiore, facendoli essiccare con cura finché non diventano dei sottili filamenti rosso scuro.
Servono circa 50.000 stigmi per ricavare 100 grammi di zafferano rosso, si capisce il perché del costo importante di questa Spezia. Lo zafferano greco (saffron) è fra le migliori qualità al mondo, così dicono e noi lo abbiamo tra i partner per farlo gustare durante i nostri incontri. Certo che è molto interessante anche il nome che in greco prende questo bellissimo fiore azzurro viola, Krokus, dagli stigmi rossi.
Se ci riferiamo alla mitologia infatti Croco fu ucciso da Ermes che si stava esercitando nel lancio del disco. Un dio aveva ucciso un essere umano, vergogna! Bisognava dare a Croco una veste più importante e quindi, il dio lo rese immortale, trasformando il corpo senza vita in un bellissimo fiore azzurro viola e il sangue di Croco in tre stigmi rossi nel cuore del fiore. Da allora, ogni autunno, i fiori di Croco ricoprono la terra di Kozani, nella Macedonia Occidentale, di un tappeto viola e riempiono l’aria con il loro delicato profumo.
Molte le proprietà di questo prodotto che viene usato in vari ambiti, in farmacia, in pittura, in pasticceria, in cucina e nell’affinamento non solo di formaggi. Una Spezia che i milanesi usano moltissimo per il loro risotto giallo e noi lo proponiamo ogni volta, lasciando al cuoco la fantasia di utilizzarlo a suo piacimento, come fa lo chef Theo Karathanasis.