Per il Personaggio dell’Anno 2017 il quotidiano di gastronomia Italia a Tavola, nel decennale della manifestazione, ha creato un grande evento nel bergamasco. Due giorni di convegni, iniziative legate alla cultura e all’arte e appuntamenti enogastronomici dedicati al mondo della ristorazione, dei bar e della ospitalità con un centinaio di giornalisti attesi, sia della stampa italiana che estera.
Il 7-8 aprile saranno consegnati i premi ai vincitori che si sono battuti su ottimi punteggi, oltre 25mila i cuochi, 30mila i pasticceri, si vede che il dolce va di moda, e 30mila gli opinion leader, polverizzando ogni record precedente. Non una classifica di merito, ma solo un modo giocoso per sentirsi tutti più vicini e premiare chi, nel proprio ambito professionale, si è distinto maggiormente agli occhi del pubblico.
313.300 votanti che online hanno decretato i vincitori nelle sette categorie del sondaggio: per i “Cuochi” il più votato è stato Rocco Pozzulo, per i “Pizzaioli” Giuseppe Vitiello, per i “Pasticceri” Iginio Massari, per i “Maitre, Sommelier e Manager d’hotel” Luca Vissani, per i “Barman” Marina Milan, per gli “Opinion leader” Patrizio Roversi ed infine per la categoria speciale dei “Campioni” (istituita in occasione di questa 10ª edizione per rimettere in gioco tutti i vincitori delle passate edizioni del sondaggio) ha trionfato Ernst Knam. Come da tradizione, le premiazioni dei vincitori del sondaggio si svolgeranno nel corso del “Premio Italia a Tavola” che rappresenta un evento molto atteso per l’intero settore. Dopo anni che questa manifestazione avveniva a Firenze la direzione ha optato per l’humus di casa e così a preparare un pranzo particolare sarà Ezio Gritti nel cuore di Bergamo Bassa nel suo ristorante di Piazza Vittorio Veneto, riconoscendo in questa città un mix particolarmente interessante di eccellenze delle filiere legate allo stile, all’alimentazione e all’accoglienza.
La famiglia Cerea con il suo Ristorante “da Vittorio”, super stellato a Brusaporto coroneranno la serata di premiazione. Qualche interessante percorso gustativo con preziose Prestige des Mers, ostriche plasmate dalle maree di Utah Beach in Normandia, con il guscio bianco e la struttura della conchiglia che ricorda eleganti pizzi, ma anche le Prestige d’Irlande, perle della baia irlandese di Donegal con guscio dalle sfumature color ebano, dal bouquet di erbe di campo e una leggera sapidità che rilascia aromi di linfa ed erbe. Tutto merito di un altro imprenditore bergamasco Luca Nicoli, che metterà in piatto la selezione del grande allevatore e affinatore Cédric Lamaison, famoso nel mondo per la cura con cui sceglie le migliori produzioni dei parchi ostricoli irlandesi e francesi creando le sue espressioni del territorio, proprio come ogni viticoltore fa con il vino.
Al Ristorante Ezio Gritti, il sabato, in un ambiente di elegante semplicità dove la sua filosofia culinaria cita: semplicità, concretezza, impegno, eleganza, fantasia si gusteranno delle chicche particolari. Gritti è uno che non vuole essere chiamato chef ma, al limite,“scief” che pone il gusto estetico e il valore del territorio al centro di ogni piatto, infatti la sua ricerca attenta della materia prima di migliore qualità costruirà, garantendo l’equilibrio perfetto delle pietanze, il Light Lunch organizzato per il Premio. Un menù speciale, diverso rispetto a quello che solitamente caratterizza la sua carta. L’unicità del menù deriva dal fatto che Gritti userà le materie prime fornite dall’organizzazione del Premio. Sapori della tradizione che incontreranno la creatività del cuoco, dando vita a piatti speciali, dal gusto estetico ricercato ed essenziale.
Mais giallo di Gandino, una varietà unica di mais che è stata coltivata per la prima volta in Lombardia proprio nel borgo seriano di Gandino dove, di conseguenza, è stata preparata anche la prima polenta; il mais rosso di Rovetta, altra eccellenza protetta dal marchio De.C.O. (Denominazione Comunale d’Origine) che si distingue per il colore arancione/rosso intenso delle sue spighe, per una granella vitrea o semi-vitrea e per il rostro dei suoi chicchi (detto rampì in bergamasco) a cui deve il nome; il fumetto per dolce, farina a grana finissima, di colore giallo chiaro, ottenuta dal cuore del mais grazie alla macinazione a pietra e le gallette di mais. Dal mondo dei salumi, arriveranno invece cacciatori, pancetta, anatra e salsiccia accompagnati dai formaggi strachitunt, il cui nome deriva dalla stanchezza delle mucche e dei pastori a fine giornata durante il periodo di transumanza, taleggio, formaggio a D.O.P. antichissimo, probabilmente risalente al X secolo, formai de mut, formaggio di montagna, contraddistinto dai caratteristici profumi dell’alpeggio, e roccolo, altro capolavoro caseario dal profumo intenso, con sentori erbacei e retrogusto leggermente amarognolo. Prodotti perfetti all’assaggio con il pane tradizionale e la “Garibalda” forniti dall’Aspan.
Ma in un Lunch ispirato ai sapori del territorio non mancheranno i casoncelli, la tipica pasta ripiena bergamasca, diventati famosissimi già nell’800 con l’aggiunta di amaretti, uva sultanina e scorza di limone, e gli scarpinocc, specialità culinaria di Parre, comune dell’alta Valle Seriana, caratterizzata da un ripieno più povero dei casoncelli ma altrettanto gustoso, fatto di formaggi e verdure. Tra le verdure, in particolare, ci saranno fiori di zucca, asparagi, scarola, pomodori, fagiolini, erbette e fiori eduli. Il tutto valorizzato da calici di Brut Terre del Colleoni, un bianco fermo e un rosso riserva e da un Moscato Passito, e per chiudere, un dolce simbolo di Bergamo: il gelato alla stracciatella de La Marianna, la pasticceria bergamasca che per prima ideò uno dei gusti più famosi e golosi del gelato italiano.
Che sia proprio Light Lunch non ne siamo sicuri, interessante senza dubbio e poi l’indomani la serata di gala si terrà alla Cantalupa dai Cerea “Ristorante da Vittorio”, dove la tradizione lombarda e il genio creativo si riveleranno nel filo conduttore dei menù che i fratelli Cerea che aggiornano e rivoluzionano insieme al divenire del mercato e delle stagioni, i loro piatti… ed allora lì non sarà di certo light!