È partito il secondo polo del gruppo Illy che si affianca all’ammiraglia illycaffè guidata da Andrea Illy.
Il “Polo del gusto Illy” prende forma e fa spazio ai giovani con la quarta generazione della dynasty triestina del caffè con la guida di Riccardo Illy in qualità di consigliere unico.
Daria (figlia di Riccardo), Nicol Belci (figlia di Anna), Micaela (figlia di Andrea) ed Ernesto (figlio di Francesco), affiancheranno i genitori nel ruolo di consiglieri.
Il Polo del gusto, frutto di un percorso di diversificazione avviato dalla famiglia nel 2004, per garantire uno sviluppo dell’azienda concentrandosi su prodotti di alta qualità e di nicchia coerenti tra loro: accanto al caffè, anche il cioccolato, il the, le confetture e il vino, ha inseriti all’interno le società minori del gruppo, quelle non legate al caffè: Domori, specializzata nel cioccolato, che a sua volta controlla la britannica Prestat, Hsj e Cacaofino; l’azienda francese di the Dammann Frères (controllata all’ 85,3%); Agrimontana (controllata al 40%), brand di frutta candita e confetture. E l’ azienda vitivinicola toscana Mastrojanni, oltre a Fgel, catena di bar e gelaterie di cui il Polo detiene il 23,5%.
Gli obiettivi della nuova società sono lo sviluppo, l’internazionalizzazione e la quotazione delle aziende controllate – che oggi insieme valgono circa il 10% dei ricavi consolidati di gruppo. Il tutto, anche grazie al supporto di un partner finanziario che dovrebbe arrivare entro la fine del prossimo anno o agli inizi del 2021; contribuendo al progetto con risorse, know-how e relazioni internazionali.
«Ma non abbiamo fretta – precisa Riccardo Illy, che negli ultimi anni si è concentrato sullo sviluppo delle “consorelle” -: preferiamo preparare per bene il terreno, consolidando la crescita di ciascuna società, in modo da presentarci al meglio ai potenziali partner».
Il gruppo Illy nel suo complesso ha chiuso l’anno con una crescita del 3,4%, raggiungendo i 533,8 milioni di euro di fatturato, con Illycaffè che da sola fattura 483,3 milioni (+3,5%), le “consorelle” non sono state meno brillanti: Dammann Frèeres ha sfiorato i 35 milioni di ricavi (+4%); Domori ha raggiunto i 18,4 milioni (+9%), registrando per il primo anno un Ebitda positivo; Agrimontana ha chiuso con 20,5 milioni (+4,1%) e Mastrojanni con 2,2 (+5,3%).
Comunque un “fil rouge” lega tutto: la qualità! Se ciascuna società seguirà un proprio percorso indipendente di crescita, industriale e commerciale, il Polo si propone come qualcosa di più di un semplice “cappello” societario formale. Lo dimostra la scelta del nome stesso, che ha un carattere identitario e in qualche modo programmatico: «Il filo rosso è la qualità» sottolinea Riccardo Illy, e sono allo studio tutte le sinergie possibili tra le partecipate.
È una nuova pagina quella che si apre per la famiglia Illy e per l’azienda fondata da Francesco nel 1933, che ormai è una grande holding composta da tante realtà. «È stata una giornata campale – ammette Anna Illy, nuova presidente del Gruppo, al termine del cda che ha ratificato la nascita del Polo e rinnovato le cariche -. Lo è per me, che assumo questo ruolo, con l’obiettivo anche di creare le sinergie tra tutte le società controllate, che dovranno crescere insieme. Ma lo è anche per i nostri ragazzi perché, tranne per Daria che era già nel cda di Illycaffè, inizia per loro una nuova avventura».